venerdì 11 dicembre 2015

Manca proprio questo...

Oggi vorrei ribadire un concetto che ho già citato qualche volta nei precedenti post. 
Milano è una, se non la, più grande e importante cittá del mondo senza una compagnia di riferimento. Alitalia ha il 58% dei voli su Linate ma mettendo insieme l'intero sistema aeroportuale milanese non arriva nemmeno al 15%. Easyjet si ferma al 18% come Ryanair. Dunque nessuna compagnia con la maggioranza assoluta, due sono low cost l'altra non può neanche più essere definita una compagnia aerea. Il bacino di traffico milanese è l'unico italiano paragonabile alle grandi città europee ma essendo diviso su tre aeroporti non genera lo stesso traffico che genererebbe se fosse tutto concentrato su uno solo. Questo problema non vede una soluzione è molto probabilmente non la vedrá mai, Linate ha una capacità massima di 12 Milioni di passeggeri l'anno gestibili senza molti problemi, Orio al Serio non può fare numeri molto più alti sopratutto se non si abbandona definitivamente il cargo. Malpensa invece può arrivare ancora a quasi 40 milioni di passeggeri annui ed ha ancora possibilità di espandersi al contrario degli altri due scali. Il terminal tra le piste, la fatidica terza pista e un nuovo satellite vicino all'attuale satellite c porterebbero la capacità dell'aeroporto bustocco a circa 60milioni di passeggeri l'anno. Quindi, avendo constatato che Linate e Orio non possono crescere ancora molto tutto il bacino milanese si svilupperebbe su Malpensa, certo, sempre che non venga costruito il mega aeroporto a Montichiari. 
Considerando ora, che il Nord Italia è stato definito da diversi studi internazionali come l'unica regione in Italia che può garantire uno sviluppo economico e sociale a lungo termine, sarebbe buona cosa avere un vettore solido e importante, che garantisca comunicazioni resistenti con il resto del mondo. Stati Uniti, Sud America, Africa ed estremo Oriente non sono presenti (in modo consistente) nell'attuale rosa di destinazioni milanesi. Serve un vettore capace di gestire un Hub, con molti partner e destinazioni importanti. Centinaia di migliaia di persone ogni anno arrivano a Milano usando aeroporti stranieri. 
Perché dobbiamo dare questa inestimabile ricchezza agli altri? Togliere lavoro e sviluppo a noi? Il settore aeronautico sfruttato come si deve genera giri di soldi enormi e livelli occupazionali lontanissimi da quelli attuali. Portare il Made in Italy nel mondo, dare il segno che qualcosa abbiamo ancora da offrire e che non è tutto da buttare. Qualità tipicamente italiana insieme a un modello industriale solido capace di rispondere alla forte domanda che c'è, ed è presente e che quest'oggj si serve di altri vettori. 
Un vettore basato a Milano manderebbe velocemente in crisi Alitalia e tutti i loro amici la quale come ultimo scopo, prima di morire per la terza volta, definitiva, si spera, avrebbe quello di ostacolare in ogni modo possibile questa nuova compagnia. 

La compagnia sarebbe basata a Malpensa, ma Malpensa è lontana! Bene, ho trovato 25 scali nel mondo con traffico simile o superiore a quello del nostro aeroporto che hanno tempi di percorrenza dalla città che servono imparagonabili a quelli del Malpensa Milano. Non dimentichiamoci poi che il compito principale della compagnia nascente è quello di creare un Hub quindi transiti ai quali non importa la distanza da Milano. 

Sicuramente ci vorrà molto tempo ma stiamo aspettando da 8 anni aspettarne altri 8 non è poi un problema così grande. Aspettare poi per il definitivo riscatto di Malpensa, per la riconquista che l'Italia si merita non è poi così pesante. Aspettiamo e speriamo che forse un giorno queste idee diventino il progetto reale di qualcuno.

1 commento:

  1. Tutto condivisibilissimo, Milano e l' Italia necessitano di un nuovo vettore che possa sostituire l'ormai piccola Alitalia dove con soli 20 aeromobili di lungo raggio e poco più di 100 aerei non si va da nessuna parte. Tra l'altro l'investimento di Etihad è minimo ed anzi ancor peggio dato che per federare sul suo Hub sottrae wide body ad Alitalia, Ricordiamoci che all'inizio di CAI si era quasi a 250 aerei (con Airone)mentre ora meno della metà mentre i competitor (majors e low cost) stanno facendo semmai l'opposto, crescono con ordini da decine e centinaia di nuovi aerei quindi il danno per l'Italia è fatto.
    Tempo fa dissi che dopo il dehub su Malpensa si era creato un buco e questo prima o poi verrà sanato, ora la voragine riguarda l'Italia intera e certi investitori questo lo hanno capito non credendo più ne a capitani e ne ai dromedari.

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