sabato 16 gennaio 2016

Progetti Emirates a Malpensa

Si sa, ormai, che Emirates aveva importanti piani di sviluppo a Malpensa, che evidentemente sono stati bloccati, per l'ennesima volta, per difendere gli interessi di una società privata.
Come abbiamo già detto, il decreto Salva Malpensa è valido sulla carta ma non viene più applicato materialmente. Se questo decreto venisse realmente eseguito ora potremmo avere voli Emirates su Los Angeles, Mexico City e Buenos Aires, come era nei piani della compagnia.
A impedire questo sono stati, un'altra volta, quei simpaticoni del governo romano, che per difendere la loro amata compagnia medioevale, hanno ostruito questo processo di radicalizzazione di Emirates a Malpensa, che avrebbe portato moltissimi passeggeri, occupazione e ricchezza.
Emirates non ha rinunciato a questi piani, ma finché non le sarà possibile, non verranno applicati.
Alitalia e Etihad erano spaventate dalla possibilità di questi voli da Milano, perché avrebbero messo in pericolo i rispettivi da Fiumicino. Come Emirates ci ha già insegnato, se c'è un prodotto valido, molti milanesi eviterebbero di partire da Linate, comodo, per fare scalo e poi andare Alla destinazione finale. Con la rotta per New York, la compagnia di Dubai ha recuperato molto traffico che scappava attraverso gli Hub del Nord, e con le rotte d'apprima citate, avrebbe evitato che i milanesi facessero scalo a Fiumcino per andare a Los Angeles, Mexico City e Buenos Aires.
Non solo Milanesi, Torinesi, Genovesi, Romagnoli... Un gran traffico che ad Alitalia serve, visto che a Roma voli del genere non reggono con il solo point to point. 

La rotta per Los Angeles è stata classificata come la rotta non esistente più trafficata al mondo. Visto che il decreto salva Malpensa comprende l'immediata rilascio di tutti i diritti per volare qualsiasi rotta in quinta libertà, quante frequenze avrebbe operato Emirates? 3,4... 7?
La rotta Per Buenos Aires invece, era una delle rotte più trafficate all'epoca dell Hub di Alitalia, quindi se ci riusciva Alitalia, Emirates avrebbe avuto molto più successo.
L'unico dubbio che si può avere è sulla rotta per Mexico City, ma è stato dimostrato che la presenza di investitori italiani sul suolo messicano è in aumento, e anche viceversa. Inoltre, Mexico City, sta conoscendo un grande aumento del turismo, grazie anche alla situazione generale mondiale, impaurita dalla minaccia del terrorismo che in Centro-Sud America ancora non esiste, o meglio, non ha ancora dato segnali evidenti. Come per Buenos Aires, se Alitalia riuscirà a sostenere la rotta per la capitale messicana da Roma, volete che Emirates non ci riesca da Milano? Lo stop a Milano sarebbe anche un vantaggio per Emirates, che, essendo la rotta diretta molto lunga, potrebbe riempire i posti rimasti vuoti e i serbatoi, permettendo di decollare da Dubai, e poi da Milano, con un peso minore. Maggiori ricavi e minori spese.

Ma quando Emirates potrà realizzare i suoi piani?
Negli ultimi giorni, si vocifera che una nuova grave crisi economica sia alle porte per questo 2016. Molti esperti hanno già fatto calcoli, previsioni e statistiche. Tutti concordano sul fatto che, se questa crisi economica avrà luogo, e si manifesterà come aspettato, il traffico aereo nell'eurozona tenderà a diminuire in modo anche consistente. Naturalmente a risentirne saranno le compagnie tradizionali e a beneficiarne le Low Cost. In Italia, dove già la principale compagnia aerea è Ryanair, Alitalia potrebbe finalmente fare la sua definitiva scomparsa. Se già non guadagnano in un periodo di relativa stabilità, con un bassissimo prezzo del petrolio, figuriamoci in un periodo in cui i voli a medio raggio risentiranno di una diminuzione di passeggeri, in un segmento che sarà completamente dominato dalle Low Cost. Mercato che comprende il 75% dei voli di Alitalia. Un' Italia senza Alitalia, Linate con soli 4 Milioni di passeggeri annui potrebbe finalmente essere chiuso; Fiumicino con un traffico sotto i 30 milioni di passeggeri annui non dovrebbe più essere difeso da un governo che, presumibilmente non ci sarà più. 
Malpensa perderebbe circa 500.000 passeggeri annui, che verrebbero però immediatamente compensati dall'arrivo di Emirates. 
Ci si può chiedere se un'Italia senza Alitalia, non potrebbe portare Emirates a svilupparsi su Fiumicino.
Emirates ha dimostrato di essere una compagnia con un modello di sviluppo solido, il doppio A380 messo su Fiumicino e poi tolto, potrebbe essere già una risposta. Anche il fatto che, Emirates abbia dichiarato che qualsiasi sviluppo in Italia potrebbe essere fatto solo su Milano, che Malpensa è importantissima e che è come la loro casa, è un importante segnale di fiducia. 
Inoltre a Fiumcino sono presenti molti più vettori intercontinentali che aumenterebbero dopo la dipartita di Alitalia, lasciando il mercato dei voli a lungo raggio sostanzialmente intatto.
Una crisi economica che può essere vista come qualcosa di buono non è sicuramente quello che mi auguro, ma, se inevitabilmente dovrà arrivare è bene trovarci anche un lato positivo.

Io propongo, di non lottare solo per difendere Malpensa da Linate ed eventuali decreti, ma anche ad incoraggiarne lo sviluppo. Tutto quello che sta nascendo per poter evitare un altro sviluppo catastrofico, non potrebbe essere fatto per difendere Emirates e permettere i suoi piani di sviluppo? Una cosa simile accadde con Singapore Airlines quando annunciò di voler aprire la rotta Milano - New York che venne poi impedita dal governo italiano. Se il decreto ammazza Malpensa verrà mai applicato, perché allora non sensibilizzare l'opinione pubblica, il territorio, la politica locale per permettere almeno ad Emirates di svilupparsi?

2 commenti:

  1. Questo editoriale capita proprio a pochi giorno dopo aver provato il volo Emirates da Milano a NY JFK e suoi partner (JetBlue e Vergin America)per/da Las Vegas.
    Non è un caso che dopo il dehub Alitalia sia stata la SEA (ed in parte la Regione) a cercare nuovi vettori degni del mercato milanese ed italiano, prima con Lufthansa poi con Emirates e tutte le due volte sotto l'era Bonomi. Oggi leggiamo comunicati stampi roboanti sul non aviation o al massimo sul basamento di un aereo Ryanair (alla pari di Timisoara per intenderci che anche lei avrà li un aereo basato ndr).

    Sia il volo EK di andata che ritorno era pieno praticamente in tutte le tre classi, personale di volo che parlava (bene) l'italiano, passeggeri sia milanesi che da altre destinazioni europee (molti spagnoli in transito con Vueling su Malpensa, voli sia all'andata che al ritorno pieno di persone di varie città italiane ed europee dimostrando cosi che i transiti si possono tornare a fare benissimo in uno scalo pensato e realizzato per essere l'hub di uno o più vettori).
    Purtroppo la classe politica italiana è troppo provinciale, gli svizzeri e belgi subirono i tracolli dei loro allora vettori di bandiera e se ne fecero una ragione, qui abbiamo un' Alitalia fallita e rifallita ma per orgoglio (ed interessi solo personali...) la si tiene a galla pestando i piedi su Milano e Malpensa a go go.
    Emirates aveva l'intenzione di creare un gateway europeo su Milano ed anche questa occasione ce la siamo persa grazie all'allora ministro Lupi ed agli interessi dei politici intenti solo a consegnare il pacco ad un vettore extracomunitario (altro che Airfrance o KLM).
    La questione Linate è figlia di questo provincialismo tutto italiano dove ancora oggi a Orio cercano di non farsi chiamare Milano Orio al Serio cosi come alla genuflessione di SEA nel non mettere le insegne Milano Malpensa sui due terminal solo per non indispettire i micro soci varesini.
    Emirates ha già dimostrato di volare in Italia dove si fa profitto, non ci ha pensato due giorni a togliere la seconda frequenza su Venezia o un A380 su Roma cosi come mettendo un volo anche da Bologna bloccando di fatto Etihad nel nord Italia dove solo un folle può pensare che aprendo Linate (con un terminal antiquato che è la vergogna di Milano, capitale economica italiana, della moda e design) questi possano fare la guerra ad un colosso come Emirates con dei A320 che al massimo vedrei bene su Comiso (con tutto il rispetto per i siciliani).
    Strano che nessuno porti avanti ed urli la questione Emirates, non solo sui media ma anche su certi forum specializzati del settore, evidentemente lo sviluppo di Milano e dell'Italia interessa effettivamente a pochi, nei fatti proponendo piani o salvataggi di Malpensa solo teorici mentre ai vettori solo quattro schiaffi in faccia come se quasi dessero fastidio (Lufthansa Italia insegna)...

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  2. Ricollegandomi sulla mancata lotta per Emirates da parte di Modiano credo sia arrivato il momento di tirare le somme sul suo operato dove manco nell' era Bencini (che ha portato Easyjet e Singapore Airlines su MXP) i risultati sono stati cosi scarsi, o meglio, negativi, alla fine dell'elenco lascio trarre le conclusioni a chi legge:


    1) Si è fatto saltare il decreto salva Malpensa sulle V. libertà.
    2) Non ha portato un solo nuovo vettore di lungo raggio
    3) Si è fatto fare quello che voleva da Lupi o quasi.
    4) Non ha un piano di sviluppo vero su Malpensa
    5) Pur con l'Expo si è fatto sfuggire le cinesi a Fiumicino e non solo.
    6) Con l'Expo non è riuscito ad aver nuovi vettori su MXP grazie alla sua squadra romana (in SEA) che aspettava i famosi 100 voli per l'Expo promessi dal giocatore di carte (Lupi).
    7) Si è fatto sfuggire Vueling su FCO.
    8) Ha presentato un masterplan ridicolo.
    9) Non ha preso decisioni su Linate, i risultati si vedono, un disastro.
    10) Aveva annunciato la M4 su LIN per Expo quando gli dissi che non sarebbe mai arrivata in tempo.
    11) I suoi romani gli promettevano il ritorno di Alitalia a MXP, si è visto, solo lui poteva crederci (ma sapeva che era un bluff).
    12) Anche all'hub Etihad Cargo ci ha creduto facendosi prendere in giro da Lupi.
    13) Dopo aver inaugurato il volo Emirates per New York (farina del sacco di Bonomi e Crognaletti, quest'ultimo messo da parte per far arrivare dei veri geni...) l'interesse di SEA per supportarli nel avere altre V è pari a zero, così come verso altri vettori su MXP che avrebbero aperto o aumentato frequenze).
    11) Fallita per ora l'integrazione SEA-Sacbo a cui tanto ci teneva ma che qualcuno a Roma (come prima Lupi sul decreto Linate) non vuole e quindi, anziché combattere solo scialbi comunicati senza alcuna grinta o reazione in difesa di SEA, dei lavoratori, di Milano.

    Ah si...ha fatto arrivare Ryanair a MXP con un, aereo, uno basato (alla parti di una Timisoara) mentre DHL gli è caduto dal cielo.

    Una cosa l'ha fatta bene, nell'aviation, il nulla, dato che questo è stato il vero scopo nel metterlo li per non dare fastidio all'affarone Alitalia/Etihad ed AdR mentre nel non aviation gli va il plauso per aver portatoil 2/3 del T1 allo standard del 3/3.

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