giovedì 12 novembre 2015

Fiumicino, incendio, dichiarazioni e conseguenze.



A seguito del disastroso incendio che si è sviluppato nel terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino, che ha causato delle limitazioni nell'operatività e diverse decine di milioni di euro di danni alle compagnie sono emerse numerose dichiarazioni da parte di più vettori riguardo allo scalo principale d'Italia. Senza dubbio le più pesanti furono quelle di EasyJet: "...l’aeroporto di Fiumicino fornisce un’esperienza di viaggio povera, con conseguenze negative sui livelli di puntualità e soddisfazione dei clienti, all’interno di un trend in deterioramento a causa dei livelli eccessivi di crescite di capacitá..." A seguire le dichiarazioni di Alitalia pronunciate dall'ex amministratore delegato Silvano Cassano: "...il nostro è un piano di rilancio complesso, in uno dei settori a maggiore competizione in Italia e nel mondo, l’aeroporto di Fiumicino non è ancora un’infrastruttura adeguata a fungere da hub di una compagnia con le nostre ambizioni...". Sono arrivate poi anche le dichiarazioni di Emirates "... il modo in cui questo problema è stato gestito è stato il problema maggiore..." Molte altre compagnie hanno criticato la cattiva gestione dell'evento, mentre altre, le strutture fatiscenti e inadatte. Proprio per questo EasyJet chiuderà la sua base a Fiumicino ed Emirates ha scartato l'opzione di operare una rotta in quinta libertà da Roma. E Alitalia? La nostra amatissima compagnia, nonostante abbia dichiarato i problemi dell'aeroporto e nonostante tutti i passeggeri si lamentino della sporcizia e della bassa qualità del servizio offerto dallo scalo ha deciso di continuare la sua strada. Casualmente colui che pronunciò le precedenti dichiarazioni si è casualmente dimesso e il vero motivo non è mai stato rilevato. Ma ormai è chiaro a molti che chiunque cerchi di spostare Alitalia dal suo Hub naturale venga eliminato. Questo è anche il motivo è l'ennesima dimostrazione per cui Alitalia non lascerà mai Fiumicino: non è infatti la compagnia a volerlo (tantomeno Hogan) ma sono gli ordini imposti dal governo secondo i quali Alitalia è e dovrà restare sempre a Roma a costo di altri infiniti fallimenti.

Alcuni esponenti locali, che sono al corrente di questo fatto da moltissimo tempo, vedono gli ordini del governo come una sorta di gelosia verso il Nord Italia. Un noto giornalista ha infatti scritto:"... Tutti i riconoscimenti per la qualità, il progresso e una migliore condizione generale presente al Nord ha innescato una sorta di odio nei confronti di quest'ultimo da parte del governo, che vuole che Roma abbia l'onore di essere l'Hub della compagnia di bandiera..."

A mio avviso il motivo per cui Alitalia è incatenata a Roma non è solo questo, i romani vedono ancora Roma come Caput Mundi e come tale la venerano. La gloria di Roma è tramontata con il crollo dell'impero romano mentre Milano non ha mai raggiunto un tale ruolo, ma ora sicuramente ricopre un ruolo nel mondo più importante di quello assolto da Roma. Detto ciò, mi premeva con questo post dare l'ennesima dimostrazione che l'Italia è l'unico paese al mondo dove una compagnia privata, quale è Alitalia, venga direttamente influenzata dalla politica. Il governo se proprio deve intervenire, deve fare quello che è meglio per il paese e non quello che è peggio! Hanno già avuto una dimostrazione che una compagnia con questo assetto non può funzionare ma si continuerà all'infinito. Roma ha si una grandissima richiesta e genera tanti passeggeri, ma turisti! Per quasi tre quarti dell'anno i voli nelle classi più alte sono vuoti e in quella economica non si raggiungono coefficienti di riempimento decenti. Relativamente al numero dei passeggeri, un crollo del traffico da Agosto a Febbraio/ Marzo come quello di Fiumicino non c'è anche a Malpensa! Il traffico cresce, ma perché aumentano i voli in modo non proporzionale alla richiesta. Quante compagnie hanno detto che Fiumicino genera ritorni economici bassi? (EasyJet, Thai Airways, Singapore Airlines..."

Quello che cerco in qualche modo di dire io non è di spostare domani mattina Alitalia da Fiumicino a Malpensa ma almeno di rendersi conto che la realtà è così e non penalizzare Malpensa in tutti i modi possibili come si sta facendo per far crescere Fiumicino. Una persona che ha soltanto osato di dire di spostare Alitalia, senza neanche pronunciare il nome di Malpensa, è stata silurata e perciò credo che questo non sia possibile. Bisogna però rendersi conto che non si può ostacolare Malpensa e indirettamente Alitalia per favorire le manie di grandezza che ancora trovano posto negli abitanti e sopratutto nel governo della capitale. Bisogna separare le due cose: ognuno per la proprio strada, in questo modo i romani avranno la loro Alitalia a casa e noi vedremo ripagati tutti gli investimenti fatti su Malpensa.

1 commento:

  1. Tutto condivisibile ed aggiungo che il buon giorno si era visto dal mattino quando Lufthansa fece la sua proposta (in ambasciata a Roma per avere testimoni) di take over del vettore ai sindacati (usciti dalla presentazione dicendo che era il miglio piano rispetto ad altri, francesi compresi) ma si sa i tedeschi non volevano metterci soldi e basta, volevano ristrutturarla e l'hub, ovviamente, sarebbe stato su Milano (Malpensa) e che fece il Governo? Appoggiò la scelta francese pur di mantenere la cadrega a Roma obbligando Toto a non fare il furbo con Lufthansa consigliandolo di entrare nella cordata dei patrioti.
    Il Governo e la cricca romana sanno benissimo che un vettore hub a Milano distruggerebbe i loro affari da palazzinari e di recente lo si è visto con il genuflesso Lupi creare un decreto dove l'unico scopo è quello di tarpare le ali a Malpensa e così è stato.
    Mi auguro che i due voletti e mezzo presenti a Malpensa spariscano e che a Linate si faccia i ponti d'oro a Ryanair per sbatterla fuori, Milano, Cassano ha pagato per il semplice fatodi aver li detto la verità, Alitalia continua a perdere e il piano di stare su LIN e FCO è fallimentare e lui non ci ha messo la firma.

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